mercoledì 9 novembre 2011

OH, OH SANT MARTIN! Storia, mito, tradizione e leggende.

Era un freddo giorno d'autunno. Martino usciva dalla città di Amiens dove viveva quando vide a terra un povero vecchio senza vestiti e tremante di freddo. Martino che era di cuore generoso, si sfilò il suo bel mantello di lana, sguainò la spada, lo divise in due e ne donò un pezzo al vecchio.


Come per magia apparve il sole che si mise a scaldare, come in estate.
Ecco perché da allora il primo periodo di Novembre si chiama "l'estate di San Martino": in ricordo di questo gesto di generosità.


In alcuni paesi come la Svezia e la Danimarca è usanza mangiare l'oca.


Questo uso deriva da una leggenda. Si dice che il Papa di allora volesse fare vescovo Martino a tutti i costi. Ma Martino era una persona umile e non voleva saperne di accettare la nomina. Si nascose così in un convento dove poter pregare e vivere in solitudine. In quel convento c'erano però delle oche che, non conoscendo Martino, e spaventate dalla sua presenza, si misero a starnazzare così forte che Martino fu scoperto. Da allora ogni anno l'oca, per punizione, viene cucinata.


In altri paesi tra cui la Germania vi è l'usanza da parte dei bambini di vestirsi in maschera e fare una processione animata da canti tradizionali, in mano portano delle lanterne di carta che essi stessi costruiscono.


Nella processione a volte è presente una specie di San Martino a Cavallo. Questo succede in particolar modo la sera del 10 novembre. Così agghindati, i bambini girano per le case in cerca di dolci e soldi.


E' tradizione in molti paesi, specie del Nord Italia, considerare questo periodo come la fine dell'anno lavorativo per i contadini. Infatti se il padrone del campo non chiedeva ai contadini di restare per l'anno successivo, questi dovevano fare fagotto, traslocare e cercare un altro luogo dove trovare lavoro e alloggio. E' così che anche in città è sorta l'abitudine di fare i traslochi durante il periodo di San Martino a Novembre: infatti si usa dire "fare San Martino" per indicare il trasloco.


In molti altri paesi l'11 novembre si assaggia il vino nuovo e infatti il proverbio dice "per San Martino spilla la botte del buon vino".


La tradizione vuole che a Ortucchio vengano confezionate le tradizionali "cococce" (in italiano zucche), svuotate del loro contenuto, al cui interno viene posta una candela accesa in modo che la luce che fuoriesce dai fori praticati nella sua corteccia, faccia apparire l'immagine di un viso umano. Molti ragazzi, già diversi giorni prima di tale data, di sera, giravano le case del paese con le "cococce" per chiedere offerte in denaro.


Altro rito, anch'esso suggestivo al pari del primo se non di più, è la tradizionale cena del 10 sera, vigilia della ricorrenza liturgica di San Martino, nella quale viene confezionata la così detta "Pizza di san Martino" o "Pizza Scimia".

Era usanza inserire monete metalliche dentro la sua pasta prima di cuocerla. all'atto del mangiare, poi, colui che le trovava all'interno del proprio pezzo di pizza se ne appropriava.


Questa pizza, che da tempi remoti ha rappresentato un elemento sostitutivo del pane, ha la caratteristica di essere azzima, cioè preparata senza l'uso del lievito, testimoniando una probabile origine dalle numerose comunità ebraiche storicamente presenti in Abruzzo. Può essere chiamata in modo diverso a seconda dei luoghi dove è prodotta: è conosciuta col nome di "pizza Scimia".
Gli elementi costitutivi di base sono:
-farina
-olio extravergine di oliva
-acqua
-sale


Si prepara disponendo la farina su un tavolo e creando un invaso entro cui viene versato l'olio, l'acqua e il sale, quindi si impasta facendo amalgamare bene i componenti. A questo punto l'impasto viene arrotondato e schiacciato fino ad ottenere uno spessore di circa 1,5 cm. Prima della cottura, con il coltello si realizzano delle incisioni lungo tutta la superficie dell'impasto, fino a formare dei rombi. A questo punto, il prodotto così preparato viene steso per essere cotto direttamente sul piano del focolare, sotto il "coppo" ricoperto e circondato di brace.


Insieme alla pizza c'è la tradizione di cuocere salsicce, ventresche e spezzatino di carne di maiale con cui confezionare la "panonta". La carne viene tagliata a tocchi posti sulla pizza di San Martino, divisa orizzontalmente a metà, su cui viene versato l'olio di cottura della stessa carne.



La pizza cuoce sotto il coppo per circa mezz'ora e può essere consumata sia calda che fredda. Il "coppo", una antico utensile da cucina tipico della produzione artigiana locale, è un'ampia e bassa campana in ferro provvista di un manico nella parte superiore.


Qualcuno riconosce nella consuetudine i resti del Capodanno celtico diffuso dai longobardi anche in Abruzzo, insieme al culto per il Santo guerriero .

Ma sono soprattutto i festeggiamenti per il nuovo anno agrario, lo scampato pericolo della fame e la paura per ciò che poteva accadere nel nuovo anno a fare la festa.

Tra i contadini , nel giorno di San Martino si concentravano le speranze della vendemmia e i sudori del lavoro nei vigneti.

FESTA D'AUTUNNO

SABATO 12 NOVEMBRE
AL CASTELLO PICCOLOMINI DI ORTUCCHIO

SAN MARTINO... ALLA RISCOPERTA DI ANTICHE TRADIZIONI

Organizzata dall'Associazione Culturale Quelli di Archippe
con la collaborazione di:
- scuola Primaria e Secondaria di primo grado di Ortucchio
- Juventus Club
- FIDC di Ortucchio
- Associazione Pescatori
- con il Patrocinio del Comune di Ortucchio

Ore 16:30 Apertura del Castello Piccolomini con le zucche-lanterne in cartapesta realizzate dagli alunni delle scuole.

Ore 17:00 Esibizione canora dei bambini della scuola Primaria di Ortucchio

Ore 17:30 Proiezione del video-documentario realizzato dai ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado

Ore 19:00 Apertura stand enogastronomici. Cena a base di prodotti tipici offerta dalle associazioni partecipanti.

Ore 21:00 Concerto. "The Acoustic Project" live.


mercoledì 19 ottobre 2011

PERCORSI (autunnali) tra Storia, Natura e Mito

PASSEGGIATE ECOARCHEOLOGICHE
ALLA SCOPERTA DELLE MONTAGNE DI ORTUCCHIO,
DELLE BELLEZZE NATURALISTICHE ED ARCHEOLOGICHE DEL TERRITORIO GUIDATE DA ORANTE VENTURA


1° PERCORSO. LA LISCIA, LE CESE, ROSANO, INTRISTERO, VALLE DI AMPLERO
durata del percorso: 6 ore
10 settembre 2011

Percorrendo l'antica strada in pietra fino alle mura ciclopiche di un villaggio italico si raggiunge la Valle di Amplero con inghiottitoi naturali e la visione mozzafiato del Bacino del Fucino.





2° PERCORSO. IL RIMBOSCHIMENTO, COSTA CALLA, FORCA TRIVELLA
durata del percorso: 5 ore
24 settembre 2011


Salendo verso la zona del rimboschimento si incontrano le mura italiche, romane e medioevali (con l'antica cisterna) e si raggiunge 'l'assodata' di Costa Calla, fino ad arrivare a Forca Trivella, da cui si può godere della vista panoramica sulla Valle di Amplero.




3° PERCORSO. ALLE SORGENTI DEL FORFORA.
durata del percorso: 5 ore
8 ottobre 2011


Partendo dal Pozzo di Forfora e percorrendo il letto del fiume si attraversano le suggestive gole che l'acqua ha scavato nel corso dei secoli fino ad arrivare al luogo ove un tempo sorgeva l'acqua dell'antico immissario del Lago Fucino.

ProPolis. Rassegna rivitalizzante di arte musica e spettacolo. AGOSTO 2011. ALBUM

ProPolis: CONCERTI

CONCERTO delle Distillerie Clandestine






martedì 18 ottobre 2011

ProPolis: CONVEGNI

Convegno:

PASSIONE POLITICA, AMORE, FUGA DI CARLO PISACANE ED ENRICHETTA DI LORENZO

raccontata da Dacia Maraini

moderatore: Prof. Juan Carlos De Miguel (facoltà di italianistica Università di Valencia ES)

letture: Barbara Chiarilli
accompagnamento musicale:
Coro Decima Sinfonia di Pescasseroli
diretto dalla maestra Anna Tranquilla Neri

mercoledì 31 agosto 2011 ore 19




domenica 16 ottobre 2011

ProPolis: TEATRO E PERFORMING ARTs


Fuochi d'artificio, trampolieri, mangiafuoco e giocolieri, in occasione
di 'Tesori e sapori dell'Abruzzo montano'
al Castello Piccolomini di Ortucchio (AQ)








Spettacolo teatrale: 'BitterFont. Tragicommedia per attori e pupazzi'
della Compagnia Quelli di Archippe











'Nel mezzo del Cammin...' esegesi del Canto I dell'Inferno.
Dalla 'Divina Commedia' di Dante Alighieri.
a cura di Enzo Jesus Santilli







Spettacolo teatrale PASQUALUCCE DE FOSSA MAJURA
regia di Ivano Capocciama
[foto: Patrizia Di Nino]










'Stripped Parade'
Performance della Compagnia Quelli di Archippe in occasione della sfilata di moda (Piscine Comunali di Ortucchio, AQ)
[foto: Patrizia Di Nino]