“ Archippe sarebbe stata ancora più antica di Marruvio e Penne e Plinio ne ricorda le mitiche origini che ne fanno la prima città del lago costruita da Marso, per alcuni capo di una colonia di Lidi, per altri figlio di Circe. Se non che , Virgilio che è di cento anni anteriore a Plinio afferma che Archippe non è una città, ma un re. Come raccapezzarsi tra il vero e il falso, quando alle nebbie del lago si aggiungono quelle assai più fitte della storia?” ALEXANDRE DUMAS
lunedì 28 settembre 2009
venerdì 25 settembre 2009
Scheda dello spettacolo
“PIZZICA-LA-LUNA”. L’ULTIMO VOLO DEL PICCOLO PRINCIPE
· Un’idea di Barbara Chiarilli
· Con: Lorenzo Varale e Barbara Chiarilli
· Un’idea di Barbara Chiarilli
· Con: Lorenzo Varale e Barbara Chiarilli
. Musiche dal vivo: Andrea Pagliardi
· Tecnica: burattini a guanto, marionette ceche e pupazzi a vista
· Pupazzi: Barbara Chiarilli
· Regia: Barbara Chiarilli
· Età: dagli 8 anni
· Durata: 1 ora
‘Pique-la-lune’, Pizzica-la-luna, è il soprannome di Antoine de Saint-Exupéry quando, da bambino, passava il tempo con il naso all’insù a fantasticare ma era anche il nome con cui lo scrittore chiamava un ometto che amava disegnare e che sarebbe diventato il protagonista della sua opera più famosa: il Piccolo Principe. Tutta la storia di quel bambino fantasioso che un giorno divenne un pilota e un esploratore, sembra sovrapporsi alla fiaba del Piccolo Principe: entrambi fuggiranno dal loro piccolo pianeta e cominceranno a visitare il mondo e a guardarlo dall’alto, come fosse un mondo in miniatura.
Antoine de Saint-Exupèry e il Piccolo Principe si fondono qui in un unico personaggio, una marionetta vestita da pilota che precipita nel deserto, luogo di separazione e morte, ma anche di incontro e accoglienza dell’altro, e comincerà il suo cammino verso la verità. Sempre fedele al piccolo pianeta della sua infanzia, Pizzica-la-luna, spinto da inquietudine, comprenderà il legame che lo unisce al suo territorio, il senso dell’amicizia e il valore non misurabile del suo amore con la rosa. Il percorso è quello mitico di un viaggio iniziatico in cui gli uomini, sagome più che personaggi, sembrano aver perso il vero senso dell’esistenza che il protagonista dovrà recuperare grazie all’esperienza e all’aiuto di un grande maestro: la volpe. Questa si presenta dapprima come burattino, fuori da quel mondo miniaturizzato ma, attraverso l’addomesticamento, riuscirà a diventare marionetta e ad entrare nella dimensione di Pizzica-la-luna. Percorso inverso toccherà alla rosa, che diventerà pensiero costante ed ingombrante, ma ormai lontano, durante tutto il viaggio.
Sullo sfondo i paesaggi surreali dell’opera di Magritte, dominanti dal mistero e da simboli ancestrali, a marcare le tappe di questo viaggio alla ricerca della propria esistenza e che non potrà che concludersi con la morte di Pizzica-la-luna. Sarà il finale a ricongiungere le sorti dello scrittore e del bambino che un giorno decise di fuggire dalla sua casa d’infanzia. Il pilota Saint-Exupèry scomparirà nel nulla il 31 luglio 1944 e il Piccolo Principe chiederà al serpente di aiutarlo a morire per poter tornare, finalmente, a ricongiungersi con la vera natura dell’universo.
· Tecnica: burattini a guanto, marionette ceche e pupazzi a vista
· Pupazzi: Barbara Chiarilli
· Regia: Barbara Chiarilli
· Età: dagli 8 anni
· Durata: 1 ora
‘Pique-la-lune’, Pizzica-la-luna, è il soprannome di Antoine de Saint-Exupéry quando, da bambino, passava il tempo con il naso all’insù a fantasticare ma era anche il nome con cui lo scrittore chiamava un ometto che amava disegnare e che sarebbe diventato il protagonista della sua opera più famosa: il Piccolo Principe. Tutta la storia di quel bambino fantasioso che un giorno divenne un pilota e un esploratore, sembra sovrapporsi alla fiaba del Piccolo Principe: entrambi fuggiranno dal loro piccolo pianeta e cominceranno a visitare il mondo e a guardarlo dall’alto, come fosse un mondo in miniatura.
Antoine de Saint-Exupèry e il Piccolo Principe si fondono qui in un unico personaggio, una marionetta vestita da pilota che precipita nel deserto, luogo di separazione e morte, ma anche di incontro e accoglienza dell’altro, e comincerà il suo cammino verso la verità. Sempre fedele al piccolo pianeta della sua infanzia, Pizzica-la-luna, spinto da inquietudine, comprenderà il legame che lo unisce al suo territorio, il senso dell’amicizia e il valore non misurabile del suo amore con la rosa. Il percorso è quello mitico di un viaggio iniziatico in cui gli uomini, sagome più che personaggi, sembrano aver perso il vero senso dell’esistenza che il protagonista dovrà recuperare grazie all’esperienza e all’aiuto di un grande maestro: la volpe. Questa si presenta dapprima come burattino, fuori da quel mondo miniaturizzato ma, attraverso l’addomesticamento, riuscirà a diventare marionetta e ad entrare nella dimensione di Pizzica-la-luna. Percorso inverso toccherà alla rosa, che diventerà pensiero costante ed ingombrante, ma ormai lontano, durante tutto il viaggio.
Sullo sfondo i paesaggi surreali dell’opera di Magritte, dominanti dal mistero e da simboli ancestrali, a marcare le tappe di questo viaggio alla ricerca della propria esistenza e che non potrà che concludersi con la morte di Pizzica-la-luna. Sarà il finale a ricongiungere le sorti dello scrittore e del bambino che un giorno decise di fuggire dalla sua casa d’infanzia. Il pilota Saint-Exupèry scomparirà nel nulla il 31 luglio 1944 e il Piccolo Principe chiederà al serpente di aiutarlo a morire per poter tornare, finalmente, a ricongiungersi con la vera natura dell’universo.
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