Opere di Filippo Odorisio ART NO STOP
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'La Machine Pour Prendre la Lune' in esposizione permanente nel Castello Piccolomini di Ortucchio (AQ)
La comunità mondiale
volge nella collettiva opinione
di potersi aggrappare alla Luna,
con la presunzione di poterlo fare
o con l'illusione d'averlo già fatto.

"La macchina per prendere la luna" è una scultura realizzata con materiali di riciclo, visto che ci muoviamo sempre nell'ambito del design ecologico, come una ruota di bicicletta, tubi di metallo e ferraglie varie, come le definisce l'artista.
Un elemento materiale e concreto come il metallo assume in questo caso connotazioni intellettuali, quasi poetiche, l'opera infatti vuole rappresentare lo sforzo continuo dell'uomo per arrivare a qualcosa di immateriale, per toccare le sue illusioni per scoprire che si tratta solo di questo.
Recensione MarteLive Roma-2010 (Mikaela Dema)

'Il rifugio dell'anima'
dall'1 agosto al 31 agosto 2011

'Dal Profondo'. Mostra personale di Gianluca Ranieri.
Da lunedì 8 agosto, ore 11 al 15 agosto, ore 23
“Gianluca utilizza un vago aggancio di immagine magari un labile lacerto di impressione figurale per svolgere i suoi temi narrativi fatti di luoghi, personaggi e cose immerse in un denso ambiente pittorico. Sfondi mossi da ipercromatica materia a limite con l’informale”
Marcello G. Lucci




'Fucino'. Mostra fotografica di
Gino Lombardozzi.
Dall'1 agosto al 31 agosto.



"Questa mostra è la prova di un altro mondo. La prova di un mondo lontano e che pure ci appartiene. Questo mondo lontano è quello misterioso che sta dietro l'obiettivo della macchina di Gino, attento e meticoloso. Le sue passioni e l'amore per la sua terra sono tutte nei sorrisi che chi lavora, di chi si abbraccia e di chi si riposa. Il lavoro dei commercianti degli operai nelle fabbriche, i ragazzi che scherzano e bivaccano o i panorami di campi coltivati e macchine agricole, completano il ritratto di questa terra, Fucino, aspra e misteriosa.
Se un alieno venisse ad osservarci da un pianeta lontano, non potrebbe avere una visione più sincera e disincantata di quella di Gino, attenta a cogliere gli attimi più veri delle nostre vite."
Barbara Chiarilli